Sono molti gli artisti contemporanei che scelgono le sale e i corridoi ospedalieri come gallerie espositive, nell’ottica di una progressiva contaminazione delle realtà di cura e assistenza sociale con l’esperienza e contemplazione artistica.
Nel momento del dolore, come suggerisce l’artista Michelangelo Pistoletto, non si “va a cercare l’arte” ma è l’arte stessa che deve andare incontro alla persona, “avvicinarsi al paziente, così come a chi lo cura” e diventare pausa, rinnovamento, divertimento, ovvero “capace di far divergere rispetto al dolore”.
Il reparto di Medicina del San Donato di Arezzo presenta in questo senso il progetto “Windows, la cura oltre la cura”: un’esposizione fotografica di Maurizio Pichi, completamente dedicata ad immagini di finestre, che si aprono sul mondo moltiplicando la luce, l’aria e la visibilità della speranza. Per una “cura che va oltre la grande professionalità” degli operatori sanitari, commenta il Direttore Luciano Ralli, a favore di “un’intensa cura della relazione”, territorio fondamentale per la salute dei pazienti e dove “la scienza dimostra inesorabilmente i propri limiti”.
Ma molte sono le occasioni di visita in questo periodo, capaci di unire pazienti e pubblico esterno in una fruizione alternativa di sale d’attesa e corridoi di reparto. Fra questi, ricordiamo la mostra di Giovanna Bergamaschi, al Polo Confortini dell’Ospedale di Borgo Trento di Verona, la personale di Giuseppe Piacentini, docente di pittura e storia dell’arte all’Unitre di Milano, che espone fino al 18 febbraio nella Hall dell’Ospedale Manzoni di Lecco e l’esposizione dell’arteterapeuta Grazia Gini, all’Ospedale Regionale di Locarno La Carità, visitabile fino alla fine del mese. Le opere di Adone Brugnerotto, Martina Lollato, Renato Meneghetti e Giani Sartor saranno inoltre ospitate per un intero anno, in occasione dell’iniziativa “L’arte fa bene al cuore”, nel reparto di Cardiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Perché “la finalità dell’arte è curare”, insegna Jodorowsky, “se l’arte non fa guarire, non è vera arte”.
Nella foto: l’opera degli artisti di Brera per il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Cittiglio (VA).