Alberto Pin è uno psicologo dello sport, particolarmente specializzato nel trattamento cognitivo comportamentale dell’autismo. La sua esperienza pluriennale presso la Cooperativa Orizzonte si concentra nel trattamento dei disturbi psichiatrici e dello spettro autistico e nei bisogni educativi speciali (disturbi specifici di apprendimento, dislessia e disturbo da deficit di attenzione/iperattività).
In quest’ambito, anche l’arte partecipa al trattamento terapeutico, attraverso percorsi specifici e personalizzati, che rispondano alle particolari esigenze dell’utente. «Un semplice giglio può essere rappresentato in infiniti modi, da pazienti con la stessa patologia», suggerisce Alberto. Qualcuno prediligerà la tecnica, la linea e i colori. Altri preferiranno il gesto liberatorio sulla tela. L’attività artistico-terapeutica andrà quindi nella direzione di una maggiore espressione emotiva o cura tecnica, a seconda delle esigenze dell’utente.
Il teatro, il teatrodanza, le tecniche di colorazione Batik e il lavoro con la ceramica si inseriscono quindi in una duplice finalità terapeutica, permettendo l’espressione creativa e, al contempo, una pratica di manualità, movimento e coordinazione, particolarmente preziosa in diverse patologie.
L’aspetto didattico e artistico delle attività di arteterapia si completano con la valorizzazione della persona che, al centro, nel laboratorio e sul palco, nell’esserci, partecipare e apparire, sperimenta l’attenzione e la stima dell’altro, in tutte le sue potenzialità relazionali e umane.
«O il risultato è artistico», conclude Alberto con una linearità essenziale e vitale, che lo contraddistingue, «o l’arte è comunque un mezzo per raggiungere un risultato, che non è artistico». Come diceva Vladimir Majakovskij, “l’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo”.