L’inizio al Salone degli Incanti, poi un’improvvisa frattura, la riparazione e il completamento all’ospedale di Cattinara. Ora arriva la certificazione da Guinness World Records: è ufficialmente l’Occhio di Dio più grande del mondo. Un nuovo record per la città di Trieste.
Era sabato 17 aprile quando la città aveva seguito l’inizio della filatura dell’Ojo de Dios in favore di LILT Trieste, presso il Salone degli Incanti. La creazione dell’Ojo de Dios, ovvero l’Occhio di Dio, un manufatto artistico di origine mesoamericana, aveva coinvolto una équipe mista di operatori sanitari e artisti, simbolo dell’alleanza terapeutica tra la medicina e l’arte, per il benessere e la cura della persona, con la conduzione dall’artista terapista Francesca Salcioli. A un passo dal record, dopo ben 14 ore di filatura continuativa, l’opera aveva riportato una frattura a un braccio della struttura portante, imponendo un’improvvisa sospensione del lavoro. Domenica 25 aprile artisti, famigliari e componenti del Direttivo di LILT Trieste si erano ritrovati per riparare e completare l’opera, presso la Palazzina dell’Anatomia Patologica dell’Ospedale di Cattinara, raggiungendo infine i 15 km di filo intrecciato e 4,10 metri di diagonale, certificati dall’architetto Graziella Bloccari. Dopo l’installazione nella sala d’attesa dell’ospedale cittadino, oggi arriva la bella notizia da Guinness World Records: l’Occhio di Dio di Cattinara è ufficialmente il più grande del mondo.
Bruna Scaggiante, Coordinatore Regionale LILT FVG,che ha promosso e sostenuto quest’opera per la LILT ha dichiarato: “È stata una grande prova di coraggio e passione per un fine benefico, che mi ha emozionata nel profondo, perché abbiamo portato il significato della “Cura” in un manufatto che è diventato il simbolo di una alleanza tra artisti, operatori sanitari e gente comune, tutti impegnati a dare forma a quel “conservare”, “riparare” e “continuare” che genera un tessuto sociale aperto alla condivisione, alla speranza e alla sostenibilità per le generazioni a venire”.
“Ho appoggiato questa iniziativa di Bruna e Francesca da subito“, dice Sandra Dudine, attuale Presidente Lilt Trieste “ho partecipato alla filatura dell’Ojo de Dios nel Salone degli Incanti e ho vissuto la sua rottura. La determinazione soprattutto di Francesca Salcioli che, dopo tante ore di lavoro, non si era persa d’animo e ci aveva convinto a continuare dopo la riparazione è stata per tutti noi una prova di forza e costanza verso l’obiettivo da raggiungere. Alla fine il nostro Ojo de Dios è là, a rappresentare quello che insieme si può fare anche in momenti molto difficili”.
“Il nostro Ojo de Dios è un lungo filo colorato, che racconta una storia di riparazione a lieto fine”, ha commentato Salcioli, “Siamo molto felici del riconoscimento da Guinness World Records, che non era affatto scontato. I giudici hanno voluto onorare una storia molto vera, fatta di cadute e di riprese, una storia come tante della nostra quotidianità. Questo record è un inno alla riparazione e alla cura, alla fiducia e alla perseveranza. Ed è un simbolo di speranza per l’ospedale che lo ospita”.
Continua Scaggiante: “Siamo felici che l’Ojo de Dios più grande del mondo sia stato regalato a ASUGI, anziché venduto per beneficenza, affinché tutti i cittadini, soprattutto quelli che si devono recare in ospedale per le cure o per i loro cari, possano vedere i suoi bellissimi colori e ricordare che si può sempre riparare”.
L’Ojo de Dios è stato realizzato con la co-organizzazione del Comune di Trieste, che ha messo a disposizione lo splendido Salone degli Incanti. L’installazione dell’opera nel Giardino d’Inverno dell’Ospedale di Cattinara è stata curata da ASUGI. Si ringraziano tutte le persone che hanno, in molti modi, contribuito alla nascita dell’Ojo de Dios più grande del mondo.
Pagina su Guinness World Records: www.guinnessworldrecords.com/world-records/97233-largest-gods-eye